6 dicembre 2011

Sammuri: "Con la 394 è cresciuta l’Italia protetta"

Intervista a Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi 

Giampiero Sammuri (Federparchi)
foto di Francesco Loiacono
La legge 394 ha fatto crescere il territorio protetto in Italia. Ma adesso per superare le difficoltà economiche bisogna trovare nuove forme di finanziamento, e puntare sulla qualità di gestione delle aree protette. Ne parliamo con il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri, che fa un bilancio e auspica un futuro di qualità delle aree protette italiane.



Qual è il bilancio di questi primi 20 anni della 394?È positivo nell’applicazione della legge. Questa ha consentito la nascita di tantissime aree protette in Italia. Naturalmente come succede quando una legge dura venti anni ci sono state anche molte ombre oltre a numerose luci, ed è per questo che è necessario fare, come qualcuno l’ha chiamato, un tagliando alla legge.


Che cosa non ha funzionato bene?
Sicuramente la macchinosità della gestione, nel senso che c’è un po’ troppa burocrazia per approvare il piano del parco. Il piano di sviluppo economico e sociale si è rilevato inutile, i suoi contenuti possono essere inseriti nel piano del parco. Questa macchinosità ha pesato sul piano della governance. 


Pare sempre più probabile un futuro in cui ai parchi verranno destinate dallo Stato poche risorse. Come si può rimediare?Purtroppo ci avviciniamo a una fase difficile per le finanze pubbliche. Quindi trovare dei finanziamenti è importante. Sia chiaro che devono essere aggiuntivi non certo sostitutivi di quelli pubblici. Le royalties possono finanziare le attività che si svolgono nei parchi.


Può fare un esempio?
In molti parchi italiani ci sono dei bacini idroelettrici, questi producono energia e numerose risorse ma i parchi non ne traggono alcun beneficio. Quindi una royalty da queste attività a favore dei parchi mi sembra una cosa più che giusta. Si può fare anche per l’acqua idropotabile, quella minerale e così via.
 

Pensa che ci sia bisogno di altre aree protette?
Sinceramente non credo, sono ormai quasi il 20% del territorio nazionale se conteggiamo anche il sistema delle aree Natura 2000. Penso che si debba lavorare di più sulla qualità di gestione delle aree protette.  

 

Nessun commento:

Posta un commento