6 dicembre 2011

La legge quadro sulle aree protette compie 20 anni. Tre domande a...

DANILO SELVAGGI (Lipu)


Quali sono stati i pregi della 394?
Danilo Selvaggi (Lipu)
Ha preservato una parte consistente del territorio italiano dalle ferite che, altrove, le mille forme della speculazione gli hanno inflitto. Senza le aree protette e le battaglie per la natura, l’Italia sarebbe oggi un enorme abuso edilizio, un gigantesco ecomostro. Inoltre, la 394 ha aperto un grande capitolo di conservazione della natura di cui eravamo privi.
Quali i difetti?
Le difficoltà e i limiti non mancano. Quanta conservazione si è fatta davvero e quanta se ne potrebbe fare, di più e meglio? Quanto, le aree protette, hanno ceduto al ricatto della peggiore politica? Ancora, quanto serve, sotto il profilo legislativo, in termini di integrazione e armonizzazione delle norme naturalistiche? Si pensi, ad esempio, al rapporto ancora complesso tra i parchi e la rete Natura 2000.
Che cosa cambiare della legge?
Più che cambiare, occorrono soprattutto un coraggio e una dignità ritrovati: saper dire che i parchi sono importantissimi, che una nuova speranza per le nostre vite, economie, comunità, passa anche dall’occasione di una società armonica con la natura. Poi, risulterebbe utile migliorare la programmazione conservazionistica e scientifica, e creare nuovi motivi di attrazione verso le comunità locali.

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