27 luglio 2011

DECALOGO PER L’ESCURSIONISTA A IMPATTO ZERO

in collaborazione con Maurizio Gallo

1 Portare nello zaino un sacchetto per portare via i rifiuti, per mettere al suo interno i rifiuti sporchi che macchiano.

2 Anche se nei parchi e nei rifugi si trovano bidoni per i rifiuti, preferire l’autotrasporto a valle. Meglio trasportare di persona i propri scarti che con l’elicottero che ha costi ambientali enormi.

3 Usare la borraccia, i sacchetti idratanti e il thermos, anche se pesante, al posto delle bottiglie di plastica.

4 Riportare l’ambiente al suo stato naturale dopo le attività in tenda.

5 Fare preselezione degli alimenti nello zaino eliminando i contenitori inutili. Se portiamo succhi, eliminiamo prima di salire in montagna il cartone che racchiude i tre tetrapak. Un sacco di plastica può contenere tutto, senza portarci il packaging superfluo.

6 Portare a valle anche ciò che è biodegradabile come le bucce della frutta, per evitare il loro impatto visivo e perché non spariscono subito. Hanno poi addosso pesticidi che producono effetti negativi nella flora e nella fauna.

7 Seguire i sentieri tracciati e non percorrere il bosco al di fuori di quelli esistenti, evitando le scorciatoie.

8 Raccogliere nel sacchetto tutto ciò che si trova, anche se lasciato dagli altri.

9 È necessario che le associazioni di promozione turistica preparino contenitori alla fine e all’inizio delle zone di escursione.

10 Considerare i costi sociali della rimozione di ciò che si lascia in montagna. Anche per i rifugi è difficile lo smaltimento e costoso. È sbagliato pensare che alla pulizia ci pensano altri.

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